L’UNAMSI dona una piccola biblioteca per la sala d’aspetto dell’Ambulatorio della Terapia del Dolore e delle Cure Palliative all’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Sfogliare un libro può aiutare il caregiver (la persona che si prende cura di un malato) o lo stesso malato a rendere meno pesante il tempo di attesa fra quelle quattro mura
MILANO – Libri da sfogliare tra un pensiero e l’altro: romanzi, avventure che proiettano la mente in un’altra vita, in un’altra dimensione, o più semplicemente ricettari che diventano lo spunto per due chiacchiere con chi sta seduto accanto. Tutto questo può accadere anche nella sala di attesa della Terapia del Dolore e delle Cure Palliative dell’Istituto dei Tumori (INT) di Milano, grazie a una piccola biblioteca donata da UNAMSI con la collaborazione di Lswr, Mondadori, Rcs e Publiediting e la partecipazione della Sala Stampa Nazionale che ha messo a disposizione i locali per la presentazione dell’iniziativa.
Iniziativa accolta con entusiasmo dall’Istituto milanese – dove è nata l’oncologia italiana e, con Vittorio Ventafridda, anche la terapia del dolore oncologico – perché, dice il presidente dell’INT, Enzo Lucchini, “conferma l’attenzione dell’Istituto verso una presa in carico del paziente che include non solo l’ aspetto clinico e terapeutico ma anche tutto quello che può incidere sulla sua qualità di vita”.
Il progetto UNAMSI, nato da un’idea di Cinzia Testa, tesoriera dell’Associazione, si è concretizzato in due librerie arricchite dei relativi volumi, a disposizione dei pazienti e degli accompagnatori (i libri possono anche essere portati a casa per finire di leggerli e poi riportati in Istituto e messi a disposizione di altri interessati), come spiega Francesco Brancati, Presidente UNAMSI.
“Curare l’uomo malato, non la malattia, comporta dare un grande supporto alle esigenze non solo cliniche e terapeutiche ma anche emotive sia del malato sia di chi lo assiste”, aggiunge Lucchini, secondo il quale “regalare momenti di piacevole lettura può incidere sulla qualità di vita durante tutto il percorso di malattia”.
La lettura, dunque, come un atto di normalità sia del malato che attende di entrare in ambulatorio per le cure o le medicazioni sia di chi lo ha accompagnato e ora è al di qua di una porta.
“Se io fossi malato e fossi in una sala di attesa – sostiene Augusto Caraceni, Direttore Cure Palliative, Terapia del Dolore e Riabilitazione all’Istituto Tumori – avere a disposizione un libro significherebbe vivere nella normalità perché in questo modo la malattia viene a far parte della mia vita quotidiana. Pensate, ad esempio, avere sottomano un libro emblematico e fondamentale come ‘Il vecchio e il mare’ di Hemingway… La lettura diventa a sua volta terapia, offrendo stimoli e supporto che possono trasformarsi in nuova energia” precisa. Il caregiver (letteralmente: la persona che si prende cura di un malato) può avere infatti una grande influenza sul benessere del paziente, quindi mantenere alto il proprio umore è indispensabile a continuare a essere utile.
Oggi la sopravvivenza dei pazienti a cinque anni, considerando tutte le forme oncologiche, è migliorata del 18 per cento nei maschi e del 10 per cento nelle donne rispetto a dieci anni fa. Grazie a diagnosi e trattamenti mirati il tempo trascorso in un centro di oncologia si è allungato.
“Tutto ciò sta portando a un’umanizzazione dell’ospedale, che vuol dire spazi più accoglienti. E avere a disposizione una stanza, dove non solo poter leggere ma anche incontrare persone che stanno vivendo le nostre stesse esperienze, ha un alto valore psicologico: dà continuità alla vita. La malattia, invece, spesso crea frattura con la vita”, sostiene Claudia Borreani, Responsabile della Psicologia Clinica all’Istituto Nazionale Tumori. Ovvero: sfogliare un libro può diventare lo spunto per scambiare due parole con chi sta seduto accanto a noi.
“Questo progetto che, inaugura una serie di iniziative previste per i 60 anni dell’UNAMSI, non si esaurisce con questa prima tranche di libri: il nostro Consiglio Direttivo – conclude Brancati – metterà all’ordine del giorno la proposta di sostituire periodicamente i libri presenti in biblioteca”.