UNAMSI: quando giornalismo e salute diventano solidali

Uno strumento diagnostico affidabile, pratico e maneggevole, che ha permesso di garantire cure migliori e personalizzate anche in ambienti difficili, condizioni disagiate e situazioni d’emergenza. Così Apurimac, Emergency, Medici con l’Africa Cuamm e Medici senza frontiere – quattro Onlus in prima linea per l’assistenza sanitaria nei Paesi poveri – promuovono l’esperienza fatta tra Perù, Sierra Leone, Etiopia e Haiti con gli ecografi tascabili donati loro da UNAMSI nell’ ambito di un progetto promosso in collaborazione con le quattro associazioni non profit.

I risultati dell’iniziativa, lanciata un anno fa con il supporto non condizionato di GE Healthcare, che ha messo a disposizione i mini-ecografi, sono stati presentati oggi a Milano.
Tutti positivi i giudizi sull’utilizzo dello strumento, supportati da dati raccolti sul campo fra l’ agosto 2012 e il febbraio 2013: ”determinante nella scelta chirurgica o nell’approccio medico” nel centro pediatrico di ‘Emergency’ in Sierra Leone; ”utile in caso di patologie addominali” nel Centro Santa Rita di ‘Apurimac’ a Cusco (Perù); ”affidabile nel valutare quadri clinici in ostetricia, in patologie addominali, cardiache, toraciche” nel Centro ‘Medici per l’ Africa Cuamm’ a Wolisso (Etiopia); ”utile in traumatologia d’urgenza” all’ospedale Nap Kenbe di Haiti dove ha operato ‘Medici Senza Frontiere’.
”L’idea nasce tre anni fa alla conferenza stampa di presentazione di questo mini-ecografo grande quanto uno smartphone – dice Francesco Brancati, Presidente di Unamsi – quando le ridotte dimensioni e la praticità d’uso hanno suggerito a noi giornalisti il suo utilizzo migliore: laddove non è possibile portare macchinari ingombranti, dove la gente muore perché mancano strumenti diagnostici elementari, dove 1,2 miliardi di persone vivono con meno di un dollaro al giorno. Speriamo che, con i suoi risultati positivi, questa iniziativa sia solo un primo passo verso una nuova sanità più ‘solidale’ e che il progetto possa rappresentare un esempio per altre realtà che si trovano ad operare in contesti simili”.
"I responsabili delle varie Onlus hanno raccolto i dati sul campo, permettendoci di verificare gli esiti dell’impiego dell’ecoscopio in diversi ambiti clinici, dall’ostetricia alla pediatria, dalla medicina generale alla chirurgia d’urgenza – riferisce Franco Marchetti, medico, giornalista e coordinatore scientifico Unamsi del progetto – Con risultati interessanti e incoraggianti, che hanno portato alla constatazione che il mini ecoscopio è utile non solo per le diagnosi di primo livello fatte dai medici di base, ma anche in situazioni di emergenza".
"Siamo entusiasti dei risultati di questa iniziativa, che abbiamo voluto supportare per il suo alto valore scientifico e sociale – dichiara il presidente di GE Healthcare Italia, Marco Campione – Il progetto Unamsi è una risposta concreta alle esigenze sanitarie dei Paesi in via di sviluppo, una sfida impegnativa ma anche stimolante. Migliorare l’accesso alle cure costituisce uno dei principali obiettivi dell’iniziativa ‘healthymagination’ di GE Healthcare, che mira ad offrire migliori cure al maggior numero di persone possibile, riducendo al tempo stesso i costi sanitari".