Una giornata sulla corretta informazione medico-scientifica. I nostri consigli per difendersi dalle Fake News ed evitare le trappole dei ciarlatani della Rete sono stati illustrati in una lezione di formazione professionale continua per giornalisti svoltasi presso il Centro congressi milanese di Biomedia.
MILANO – “Divulgare la scienza su carta, web e radio. Esperienze a confronto per una comunicazione di qualità nell’ambito della salute” è stato il tema dell’incontro di formazione professionale continua per giornalisti organizzato da Biomedia – Ordine dei Giornalisti, presso il Centro congressi di via Temolo 4, nell’ambito del progetto Family Health. “Nel giornalismo medico-scientifico più che in ogni altro settore l’informazione deve basarsi su tre cardini fondamentali: la correttezza, la completezza e la verifica assoluta della fonte. Il linguaggio deve essere assolutamente chiaro e appropriato”, ha detto Maurizio Maria Fossati, uno dei docenti dell’incontro.
Il giornalista medico-scientifico comunicando le notizie informa il pubblico, ma ha anche la responsabilità di diffondere la “cultura della salute”, tanto necessaria tra la gente. “Attenzione però: non dobbiamo mai creare false illusioni e pericolosi allarmismi”.
Dopo una carrellata sui diritti e i doveri del giornalista scientifico, fatta anche stralciando alcuni punti del Codice etico UNAMSI, Fossati ha illustrato il Decalogo UNAMSI su “Come salvarsi dalle bufale sulla salute nel Web”.
Un recente sondaggio ha rilevato che l’88% degli italiani consulta internet per avere informazioni di salute. Perché questa corsa al Web? Informazioni più comode e rapide? Certo. Pigiare qualche tasto per avere una risposta immediata alle nostre domande è facile. Si evitano prenotazioni, liste d’attesa, code.
Ma il rischio c’è, ed è anche grande. Pensate che il 44% di chi consulta la Rete si affida alla prima pagina proposta dai motori di ricerca senza preoccuparsi dell’attendibilità della fonte. E in Rete, dove il ciarlatano e lo “stregone” hanno gli stessi diritti di un premio Nobel, troviamo tutto e il contrario di tutto. Così si moltiplicano le Fake News.
“Cadere nella trappola delle bufale del Web è facilissimo – dice Fossati -. Se la gente avesse più fiducia nel medico di famiglia e se i medici avessero più tempo da dedicare all’ascolto dei loro pazienti, probabilmente i ‘santoni’ della Rete avrebbero meno seguaci. Penso che molti si rivolgono al Web anche perché sono spesso delusi dal rapporto con il loro medico. Così, decidono di cercare altrove le risposte. E il ‘dottor Internet’ è sempre a portata di mano”.
E’ per questo che il Consiglio direttivo UNAMSI ha deciso quest’anno di scrivere un Decalogo anti-bufale che possa aiutare la gente a orientarsi meglio nella Rete e a non “abboccare” alle trappole dei ciarlatani e dei tanti venditori di fumo.
Il Decalogo UNAMSI è stato approvato da numerosi Enti e Società scientifiche. Le ricordiamo: Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo), Medici di medicina generale (Simg), Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), Pediatri (Fimp, SIMPe e SIMPeF), Otorinolaringoiatri (Sio), Oftalmologi (Soi), Endocrinologi (Ame), Psichiatri (Sip), Urologi (Siu). Oltre alla Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi (SISET), la Federazione Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche (FCSA), Fondazione Arianna Anticoagulazione, Istituto Clinico Città Studi, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.