Come nasce un farmaco, dal laboratorio alla sperimentazione, alla farmacovigilanza

Il metodo e il rigore scientifico contro le bufale della Rete. Un corso di formazione professionale continua per giornalisti organizzato da UNAMSI insieme a UGIS che celebra 50 anni di attività.
MILANO – “Come nasce un farmaco: i rischi delle informazioni fai-da-te. Dalla sperimentazione animale alla farmacovigilanza” è il titolo del corso di Formazione professionale continua (Fpc) per giornalisti organizzato da UNAMSI  assieme a UGIS (Unione dei Giornalisti Scientifici Italiani) che celebra quest’anno i suoi cinquant’anni di attività. L’incontro, che ha fatto registrare la partecipazione di oltre cento giornalisti di quotidiani, periodici, web e televisioni, si è svolto presso il Centro congressi Fast (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche) di Milano.


Dopo il saluto introduttivo di Giovanni Caprara, presidente UGIS, Francesco Brancati, presidente UNAMSI, ha motivato la scelta del tema: “In Italia abbiamo gravi difetti di conoscenza e informazione scientifica. La medicina basata sull’evidenza e il rigore, propri degli studi scientifici, sono spesso ignorati. Teorie non provate e spesso senza fondamento oggettivo, opinioni di improvvisati stregoni e di pseudoesperti, che commentano tutto e il contrario di tutto, corrono in Rete e diventano spesso virali. Così la falsa informazione finisce spesso per danneggiare la salute pubblica. E’ necessario, quindi, fare chiarezza e dare ai giornalisti, strumenti seri e ineccepibili per valutare correttamente le notizie scientifiche e di salute.
I media sono in prima linea. E oggi più che mai, devono difendere la salute nostra e dei nostri figli, offrendo al pubblico informazioni corrette e verificate. Stop quindi alle bufale e ai falsi allarmismi”.
Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, ha parlato di ricerca di base, metodo scientifico e sperimentazione pre-clinica del farmaco. “Contrastare la sperimentazione in vivo è anti-scientifico. La sperimentazione animale è ancora necessaria e comunque viene limitata allo stretto necessario. Purtroppo, se gli animali non sono dei buoni modelli dell’uomo, ancora meno lo sono le cellule coltivate in vitro”.
La situazione italiana in rapporto alla direttiva europea sulla sperimentazione animale è stata illustrata da Giuliano Grignaschi, segretario generale Research4Life. Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Istitito Tumori di Milano ha parlato di sperimentazione clinica, precisando che oggi anche l’iter che prevede l’inseguirsi delle tre fasi di sperimentazione clinica vede nuovi ‘disegni adattativi’ che prevedono l’interazione di fasi diverse per arrivare prima al farmaco e con minor dispendio. Domenico Di Giorgio dell’AIFA ha spiegato come avviene la registrazione di un farmaco e i compiti della farmacovigilanza, ma ha anche parlato della vigilanza dell’AIFA sul crimine farmaceutico, come il furto di medicinali negli ospedali da parte di bande criminali che li rivendono poi all’estero.
La seconda parte dell’incontro, con l’intervento di giornalisti scientifici esperti come Adriana Bazzi, Franco Marchetti, Luigi Ripamonti e Danilo Ruggeri e Francesco Brancati, ha considerato e commentato alcuni eclatanti casi di cronaca: Stamina, Di Bella, guru senza prove, la bufala su vaccini e autismo, farmaci micidiali e farmaci immortali, ma anche la tendenza di oggi a ‘riposizionare’ farmaci noti per curare malattie diverse da quelle per cui sono stati progettati, risparmiando tempo e denaro. La Sezione provinciale di Milano della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ha distribuito per l’occasione il nuovo numero della rivista ControCancro, che contiene un servizio giornalistico sugli stessi temi trattati dal seminario.