La corretta informazione su temi riguardanti la salute rappresenta oggi uno dei cardini principali della professione giornalistica. E questi argomenti sono tra i più richiesti e seguiti dal grande pubblico, sui giornali, online, alla televisione o in radio. Questo accresce ancor più il senso di responsabilità degli operatori della comunicazione impegnati in questo settore, obbligandoli a un continuo aggiornamento rispetto a una ricerca che in pochi anni è arrivata a rivoluzionare tesi, approcci e dogmi delle scienze mediche. Impresa non semplice, considerate anche le difficoltà che la nostra professione sta vivendo negli ultimi tempi e che rendono il lavoro giornalistico sempre più precario. Per agevolare il lavoro di tanti colleghi, aiutarli attraverso occasioni di crescita professionale, fin dal 2014 (anno in cui è diventato obbligatorio anche per la professione giornalistica effettuare corsi di aggiornamento) l’UNAMSI svolge un faticoso lavoro, impegnandosi su più fronti. In particolare siamo impegnati a promuovere e organizzare (sempre a titolo gratuito per i colleghi) corsi di “formazione professionale continua” da inserire nell’offerta dell’Ordine dei Giornalisti per il riconoscimento dei crediti formativi.
I nostri Corsi di Formazione Professionale Continua
Tra il 2014 e il 2023 ne abbiamo realizzati oltre 40, coinvolgendo sempre i massimi esperti nazionali. Sempre su argomenti di grande attualità, come ‘Il genoma del cancro e le terapie personalizzate”, in collaborazione con IFOM, o ‘Doping: quando lo sport non è salute’, in collaborazione con Associazione Medici Endocrinologi (AME). E quando le cronache quotidiane ci indicavano contestazioni ai vaccini e alla stessa scienza medica, abbiamo organizzato un corso su“Come nasce un farmaco. Dalla necessità della sperimentazione animale alla farmacovigilanza”, realizzato a Roma in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Unamsi Soggetto Terzo Formatore
Un lavoro continuo e impegnativo, il nostro, tanto che dal luglio del 2022 l’Ordine dei Giornalisti ha riconosciuto l’Unamsi quale ‘Soggetto terzo formatore’.
Gli ‘Zoom-Covid’ e i corsi di aggiornamento per i Soci Unamsi
Tutta una serie di iniziative, poi, sono state realizzate a vantaggio dei soli colleghi Soci di Unamsi (alla fine del 2023 siamo oltre 90). Nel 2021, in pieno periodo Covid, li abbiamo raggiunti da remoto congli ‘Zoom-Covid’,incontri settimanali di un’ora (16 fra gennaio e giugno) con esperti quali Andrea Gori, Alberto Mantovani, Massimo Galli, Silvio Garattini e altri.Ma la consuetudine di essere d’aiuto ai colleghi soci fa parte del Dna di Unamsi ed è scritta a chiare lettere nel nostro Statuto: dal 2010 ne abbiamo proposti moltissimi, a quell’epoca finanziati in parte dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, su temi quali ‘Internet e Medicina: a caccia di salute sul web’, piuttosto che ‘I motori di ricerca e gli strumenti di Google’, o sul modo di consultare ‘Pubmed’ per andare alla verifica delle fonti.
‘Quando il medico incontra il giornalista’
E abbiamo cercato di dare una mano anche ai medici, proponendo all’Università statale di Milano (questo per un motivo anche un po’ egoistico dal nostro punto di vista, quale quello di avere medici più preparati a rispondere alle nostre domande) un paio di corsi intitolati ‘Quando il medico incontra il giornalista’, per spiegare ai dottorandi, ai ricercatori che cos’è il giornalismo, quali sono i problemi delle redazioni e quindi come rapportarsi ai giornalisti nelle interviste.
Il position paper sull’Infodemia
Da un corso organizzato nel 2021 con l’Università La Sapienza, di Roma, su ‘Infodemia da Covid 19: cronache di un’emergenza mediatica”, rivolto a giornalisti e studenti, con la partecipazione di docenti universitari e giornalisti, tra cui Luciano Fontana, Maurizio Molinari e Gennaro Sangiuliano, è scaturito un position paper in 10 punti rivolto ai giornalisti e a tutto il mondo della comunicazione scientifica, firmato ‘Unamsi/Sapienza’. Il tema è la necessità, resa evidente dalla inflazione di notizie scorrette durante la pandemia, di ripartire dall’informazione scientifica, con grande rigore nella verifica delle fonti, con deontologia ‘rafforzata’ per il giornalista che parla di salute, diffidando dell’effetto spettacolo del talk-show televisivi. Questo perché la divulgazione della scienza, in particolare quando si affrontano temi medici e sanitari, richiede l’adozione, afferma in particolare il primo punto del decalogo, dei “più alti standard qualitativi del giornalismo” in quanto informazioni scorrette possono avere un impatto pesantemente negativo sui comportamenti del pubblico.
Un aiuto ai lettori: Il decalogo contro le fake news
Unamsi non è nuova alla pubblicazione di decaloghi: quello precedente, realizzato con la collaborazione del Collegio Italiano di Primari Oncologi Medici OspedalieriI (CIPOMO), era contro le ‘fake news, maera rivolto al pubblico dei lettori e cercava di aiutarli a leggere tutte le notizie riguardanti la salute mantenendo sempre un accentuato ‘spirito critico’.
I riconoscimenti ricevuti
Per tutta questa intensa attività e per moltissime altre iniziative (fra le maggiori il Premio Grande Ippocrate, a favore di grandi ricercatori con appeal per la comunicazione) realizzate negli anni scorsi, Unamsi ha ricevuto pubblici riconoscimenti, qualiil“10° Premio San Martino”, il “Premio CIPOMO”, il premio “FareRete Bene Comune“, la “Targa della Federazione Mondiale del Termalismo”.