I libri dei nostri Soci – “La Scatola Magica contro il cancro. E tutte le altre strade per prevenirlo”

Nel libro di Giuseppe Petralia la visione di Umberto Veronesi diventa realtà. A cura dei giornalisti UNAMSI Riccardo Renzi e Edoardo Rosati

MILANO – Umberto Veronesi la chiamava con ironia ‘la scatola magica’, ed e’ la più recente evoluzione della Risonanza magnetica, conosciuta con la sigla Dwb, con la quale e’ possibile fare scansioni dell’intero corpo e identificare lesioni tumorali piccolissime, dell’ordine di 3-4 millimetri, in immagini tridimensionali ad alta risoluzione.E ‘La Scatola Magica contro il cancro’ è anche il titolo di un libro che ne racconta le origini e le funzioni di prevenzione, lasciando spazio anche all’esperienza di alcuni pazienti a cui questa macchina ha letteralmente salvato la vita.
A cura dei giornalisti medico-scientifici Riccardo Renzi e Edoardo Rosati, il libro (Mind edizioni, 156 pagine, 14 euro) si deve all’entusiasmo e alla determinazione di Giuseppe Petralia, medico ricercatore dell’Università di Milano, che ha introdotto la Dwb all’IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia dove oggi è vicedirettore della Radiodiagnostica.
Il libro parte citando proprio un articolo in cui Umberto Veronesi affermava che “… i risultati ottenuti fino ad oggi in termini di riduzione della mortalità (per cancro, ndr) sono dovuti in buona parte all’anticipazione della diagnosi…” e con la Dwb è appunto possibile scoprire tumori e metastasi di dimensioni piccolissime. Una macchina modernissima ma basata su una scoperta che risale addirittura al 1827 quando un botanico scozzese, Robert Brown, notò che minuscoli granuli di pollini immersi nell’acqua non si limitavano a galleggiare, ma si spostavano continuamente in modo disordinato. Allo stesso modo, seguendo proprio il principio dei ‘moti browniani’ si muovono le molecole d’acqua (che compongono gran parte del corpo umano) quando sono intrappolate in un tessuto ipercellulare come quello dei tumori, che sono appunto una proliferazione abnorme di cellule. La Risonanza magnetica di diffusione sfrutta appunto questo principio.
Questo strumento, usato da qualche anno all’IEO su pazienti malati di tumore (per verificare, ad esempio, l’efficacia delle terapie o indagare la diffusione delle metastasi) può essere utilizzato anche per la prevenzione primaria (quindi su persone sane, perché non prevede né radiazioni né mezzo di contrasto) presso il nuovo centro Asc (Advanced Screening Centers) di Castelli Calepio (Bergamo), legato all’Ieo da una convenzione che prevede l’intervento di suoi radiologi. Presso questo Centro sono stati eseguiti tra febbraio e ottobre 2017 circa 400 esami Dwb su persone sane, e solo su 9 soggetti (il 2%) è stato necessario richiedere approfondimenti. Di questi, 5 si sono rivelati essere tumori.
L’obiezione è che così si rischia di medicalizzare anche tumori cosiddetti ‘indolenti’, che cioè non diventeranno mai aggressivi (molti tumori della prostata, ad esempio, oggi non vengono operati ma sottoposti alla cosiddetta ‘vigilanza attiva’). Ma Petralia risponde che il pericolo non è nel diagnosticare troppo, ma nell’ ‘over treatment’, cioè nella successiva decisione di operare ogni tipo di lesione. “La realtà è – sottolinea – che diverse persone, sottopostesi da sane alla Dwb, hanno scoperto tumori maligni aggressivi. A loro questo esame ha salvato la vita”.
Queste testimonianze sono riportate nel libro, come quella di Anna, 40 anni, medico, che scopre una piccola cisti renale maligna, o quella di una donna che si ammala di tumore durante la gravidanza e grazie alla Dwb individua altre alterazioni tumorali che le permettono però di attendere il parto rinviando l’intervento alla mammella.
Certo, la macchina costa cara, alcuni milioni di euro, e anche l’esame non è a buon mercato (1.000 euro) fuori dal Servizio sanitario, per chi non è ammalato, ma alla ASC sono convinti che una volta che sarà più diffuso, il suo costo potrà scendere a circa 600 euro (senza escludere cifre più basse, come 200 euro, riservate alle fasce di reddito inferiori). Anche perché per mantenere la certezza della prevenzione la Dwb dovrebbe essere ripetuta ogni anno.
Ma il libro non è solo dedicato alla Dwb: vi si raccontano un po’ tutte le facce della prevenzione anti-cancro: gli screening, la prevenzione genetica, e poi le 12 ‘leggi’ contro i tumori, dal bandire le sigarette al mantenere un peso sano, allo svolgere attività fisica quotidianamente. Alla fine, perché tutti comprendano meglio, c’è anche un glossario completo.