Il Presidente del ‘Mario Negri’ all’incontro ‘Le fake news fanno male alla salute: come ci si difende dalle bufale’, nell’ambito del Progetto ‘Conosciamoci Meglio’ promosso da Bayer in collaborazione con UNAMSI. Per lui sarebbe “fondamentale sviluppare una forma mentis di verifica della fonte”. Gli interventi del Presidente OMCeO Milano Roberto Carlo Rossi, del Digital Strategist Luca Alagna, del Past President di CIPOMO Maurizio Tomirotti e di Francesco Brancati, che ha illustrato il Decalogo UNAMSI “Salute in internet: le dieci regole per navigare in sicurezza”
MILANO – “La metodologia scientifica è una materia che dovrebbe essere introdotta nelle scuole”. Ne è convinto Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto ‘Mario Negri’, secondo cui le ‘fake news’ in tema di salute, così come la popolarità raggiunta da trattamenti come ‘Stamina’, privi di validità scientifica, e in tempi più recenti dalle posizioni contro le vaccinazioni dei bambini derivino dal fatto che “in Italia da sempre la cultura scientifica è molto meno diffusa rispetto a quella umanistica”.Il Professore lo ha detto chiaro e tondo davanti a una platea di un centinaio di milanesi partecipanti all’incontro intitolato ‘Le fake news fanno male alla salute: come ci si difende dalle bufale’ e moderato dal Vicepresidente UNAMSI Nicola Miglino. Si tratta del primo dei 10 appuntamenti di ‘Conosciamoci Meglio’, ciclo d’incontri pubblici su temi di rilevanza sociale come salute, innovazione, fenomeni di attualità e nuove sfide legate alle scienze della vita. Una iniziativa voluta da Bayer per celebrare i suoi 120 anni a Milano ma libera da ogni interesse commerciale, che ha ricevuto l’adesione di UNAMSI, il cui obiettivo statutario è offrire una corretta divulgazione medico-scientifica al grande pubblico.
Fondamentale sviluppare una forma mentis di verifica della fonte
Per Garattini, lo studio del metodo scientifico dovrebbe essere insegnato a scuola, a cominciare dalle elementari, perché “oggigiorno è fondamentale sviluppare una forma mentis di verifica della fonte: saper identificare l’informazione veritiera è l’elemento che consentirebbe di sviluppare gli anticorpi contro le bufale, portando tutti al riparo da pericolose falsità che mettono a repentaglio la salute e quella dei propri cari”.
All’incontro, moderato dal vicepresidente UNAMSI, Nicola Miglino, è intervenuto anche Roberto Carlo Rossi, Presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri (OMCeO) di Milano, secondo cui “siamo in una fase storica nella quale la facilità di accesso alle informazioni da parte dei pazienti è straordinaria. Il paziente – ha aggiunto – si trova in una condizione di sovrainformazione e di limitata capacità di interpretare i dati. In questa fase storica il ruolo del medico evolve e diventa ancor più stringente il nostro dovere deontologico di essere accanto ai pazienti nel percorso d’informazione circa la salute. Nel rapporto medico-paziente siamo coloro che possono aiutare a interpretare con serenità e fiducia le informazioni che vengono raccolte”.
Quindi, Luca Alagna, Digital Strategist, ha coinvolto la platea entrando nel merito della potenza che internet ha, mettendo in evidenza che “le bufale non nascono con la Rete o a causa di essa, ma la Rete oggi può fornire opportunità e strumenti senza precedenti per la diffusione di esse. La sanità è particolarmente esposta a questi meccanismi per il legame intimo che tutti abbiamo col benessere psicofisico e le relative aspettative. La risposta più adeguata, naturalmente, non è demonizzare la Rete in sé – ha concluso – ma cercare di comprendere i suoi meccanismi più in profondità, identificare disagi e motivazioni e diffondere una corretta cultura digitale”.
Il ‘Decalogo’ UNAMSI
Nell’occasione è stato presentato “Salute in internet: le dieci regole per navigare in sicurezza”, il decalogo redatto da UNAMSI in collaborazione con CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri). Il documento è stato commentato da Francesco Brancati, Past President UNAMSI e Maurizio Tomirotti, Past President CIPOMO. In particolare, Tomirotti si è detto “orgoglioso che la nostra collaborazione con UNAMSI sia riuscita a dar vita a questo documento nato per fornire ai cittadini una valida arma di difesa contro la dilagante disinformazione online. Il fatto che la mala informazione sia oggi sempre più diffusa e incontrollabile è dimostrato soprattutto dal mondo dei social dove ognuno si sente padrone di poter affermare la sua personale verità. È qui che la situazione risulta essere particolarmente pericolosa specialmente per coloro che, affetti da malattie inguaribili, navigano su internet alla ricerca di nuove speranze”.
Importantissimo ‘Verificare la Fonte’
E nell’illustrare e commentare il Decalogo, Francesco Brancati si è soffermato soprattutto sul primo punto, il più importante, ‘Verificare la fonte’. “Perché è proprio l’autorevolezza della fonte – ha detto – a dare valore alla notizia. Questa è una delle fondamentali regole del buon giornalismo. Ma se ciò è vero per ogni tipo di informazione, è ancora più importante nelle notizie in tema di salute. Perché qui si gioca sulla pelle dei lettori, che sono molto spesso lettori/pazienti. E in questo campo la ‘fonte’ inoppugnabile è lo studio clinico pubblicato dalle grandi riviste scientifiche, cui anche il ‘Mario Negri’ si affida per rendere note le sue ricerche alla comunità scientifica internazionale”.
A questo primo incontro seguiranno ulteriori nove appuntamenti su temi di attualità e rilevanza sociale: bullismo e cyberbullismo, nuove applicazioni della robotica al servizio della persona, la medicina delle migrazioni, l’impatto dello smart working sulla qualità della vita, vecchie e nuove dipendenze, ruolo e benefici della pet therapy e i falsi miti delle diete.