Disinformazione scientifica delle Iene, si moltiplicano le proteste

Ricercatori e studenti dell’associazione Pro-Test contro la disinformazione in campo sanitario, portata sistematicamente avanti dal programma Le Iene sulla rete Italia 1. Nei giorni scorsi si è, infatti, tenuto a Cologno Monzese un sit-in davanti ai cancelli di Mediaset durante il quale un nutrito gruppo di ricercatori universitari e studenti di discipline biomediche hanno protestato contro quello che è un vero  e proprio attacco alla corretta informazione su temi di salute, perpetrato dalla rete che ha dato i natali a programmi da Drive In a Grande Fratello. Professori e alunni col camice o vestiti a lutto, hanno disegnato sul terreno delle sagome di cadaveri, ognuna con scritto il nome di una falsa terapia “sponsorizzata” da Le Iene: Stamina; China Study; Aloe vera ed Escozul e hanno protestato con cartelli con scritto: "La disinformazione uccide".
Pro-Test Italia ritiene, infatti, gravissimo il modus operandi del programma televisivo, che ha come conseguenza il rischio di una progressiva perdita di fiducia tra la popolazione e, soprattutto, tra diversi pazienti, nella scienza e nella medicina, inducendo persone già gravemente malate ad abbandonare le cure riconosciute dalla comunità scientifica internazionale per affidarsi a "terapie" di dubbia provenienza, di non comprovata efficacia e spesso dannose. Va detto che si moltiplicano le voci di sdegno contro un certo modo di fare informazione (meglio sarebbe dire disinformazione), basata sulla descrizione di singoli casi, per definizione privi di qualsivoglia  rilevanza statistica, ma utili per fare  leva sull’emotività del telespettatore e alimentare  un movimento sempre più diffuso di rifiuto “ a priori” della scienza ufficiale, nel nome di un fantomatico complottismo (onnipresente in certi movimenti d’opinione) orchestrato da Big Pharma. Un primo esempio, in qualche modo istituzionale, viene da una lettera inviata dall’ACP cioè Associazione Culturale Pediatri (un’associazione libera composta da 2.500 pediatri italiani, in 38 gruppi locali), al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Garante per l’Infanzia, Vincenzo Spadafora, e al Comitato Applicazione Codice Media e Minori, Ministero Sviluppo Economico, che denuncia i contenuti privi di qualunque validità scientifica di un servizio sul rischio di danni gravissimi, come autismo e paralisi cerebrale, legati secondo, quanto trasmesso dal programma, alle vaccinazioni infantili. “Chiediamo alle istituzioni competenti di voler intervenire affinché chiunque tratti argomenti così complessi lo faccia con responsabilità, rigore scientifico e moderazione e soprattutto nel reale interesse generale e non per scopi sensazionalistici”, scrivono il Dr. Paolo Siani, presidente ACP e il Dr. Rosario Cavallo, responsabile ACP Gruppo Vaccini. “La letteratura scientifica internazionale – affermano gli specialisti – ci informa che il momento in cui si verifica il danno che porterà all’autismo si colloca nella fase prenatale dello sviluppo cerebrale. In qualità di medici pediatri a contatto giornaliero nei nostri ospedali e nei nostri ambulatori con bambini affetti da ogni tipo di patologia, vogliamo ribadire con convinzione che la “Sindrome autistica postvaccinale” non esiste, è un falso storico, poiché si tratta di una “diagnosi” formulata in modo subdolo e scorretto basata solamente su un rapporto temporale e non su un dimostrato rapporto di causa-effetto. L’autismo si manifesta a due-tre anni, quindi dopo la vaccinazione MPR (morbillo parotite rosolia)  effettuata a 13-15 mesi, ed è questo è il fondamento della pseudo diagnosi”. I due medici tengono a sottolineare che servizi sui mass media come quello delle Iene rappresentano un grave atto di arbitrario intervento contro la sanità pubblica, perché creano allarmismi nelle famiglie, producendo inevitabilmente il risultato di allontanare i genitori dalle vaccinazioni, con il rischio di far contrarre ai figli  malattie potenzialmente prevenibili in sicurezza proprio grazie ai vaccini. Ma il coro di quanti si scagliano contro Le Iene è composto da molte altre voci.  Un esempio emblematico si trova su Youtube, dove digitando nel campo di ricerca le parole “le iene alimentazione tumori” compaiono una serie di video, tra cui uno realizzato da un gruppo di studenti di medicina iscritti nelle università rappresentative di tutto il territorio nazionale, che argomentano con grande professionalità i motivi della pericolosità di un’informazione (meglio disinformazione) affrontata come fatto dal programma Le Iene. Il messaggio trasmesso dai futuri camici bianchi è semplice, ma di grande buon senso: “I programmi televisivi – dicono – dovrebbero avere più rispetto della dignità dei malati, evitando di illuderli con terapie presentate come miracolose e che invece possono anche risultare deleterie. Informarsi è un diritto, ma per il bene proprio e della collettività è necessario rivolgersi a chi ha le competenze e le conoscenze idonee per spiegare in modo trasparente e scientificamente corretto i pro e i contro di terapie di comprovata efficacia”. Un buon senso che dovrebbero avere come naturale modus operandi quanti a vario titolo raggiungono una vasta audience. Ma il buon senso, purtroppo, non aumenta gli indici di ascolto. Vedi il video su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=2349kIgNX1Q Il sit-in dell'Associazione Pro-Test davanti ai cancelli di Mediaset per denunciare la disinformazione in campo scientifico delle Iene.