MILANO – ”Faccio bene o male a migliorare il mio aspetto?” E’ l’interrogativo che si pongono tutti coloro che non sono pienamente soddisfatti della propria immagine, vuoi per i segni dell’età che avanza, vuoi per le ferite riportate in un incidente, vuoi per gli esiti, spesso drammatici, di un intervento chirurgico. Ma un giornalista scientifico come Rodolfo Colarizi, socio dell’UNAMSI, non ha voluto perdere l’occasione di aiutare i lettori a rispondere a questa domanda e ha proposto a Marco Klinger, fra i più noti chirurghi plastici italiani, di fornire loro ogni possibile informazione.
Ne è venuta fuori un’intervista lunga un intero libro, scritto a quattro mani da Klinger e Colarizi : ”La Chirurgia plastica in 600 risposte” (edizioni Sperling & Kupfer, 223 pagine, 16 Euro).
‘Quali sono le motivazioni che portano una persona dal chirurgo plastico?’, ‘Eventuali ritocchi dopo l’intervento, dopo quanto tempo possono avvenire?’. Sono, rispettivamente, la domanda n.1 e la n.600 del volume sul molto discusso tema della chirurgia plastica estetica che nel 2013, nel mondo, ha una avuto diffusione (risposta n.27) pari a 23.400.000 interventi, con un aumento notevole sul 2011, quando gli interventi furono 14.700.000.
Nel volume, presentato a Milano, vengono affrontati tutti i temi: dalla psicologia della bellezza alla correzione dei difetti del volto (rinoplastica, orecchie a ventola, doppio mento…) cui sono dedicate 101 risposte, a quella dei segni del tempo (lifting, filler, botulino…), ai problemi del corpo delle donne (mastoplastica, lipoaspirazione…) a quelli del corpo degli uomini (maniglie dell’amore, addominoplastica…), fino al problema della ricostruzione del seno nella donna dopo l’asportazione di un tumore o le correzioni per una malformazione o per traumi, tatuaggi, ustioni e altro, con ben 154 risposte.
Ogni tema è preceduto da una breve introduzione, per rendere completo un libro/manuale che ”spiega in modo obiettivo – afferma nella prefazione il brasiliano Ivo Pitanguy, probabilmente il più famoso chirurgo plastico vivente – come la chirurgia plastica può permettere di sentirsi in pace con la propria immagine”.
Francesco Brancati