Lettera del Presidente dell’UNAMSI Francesco Brancati a Gabriele Dossena, Presidente dellìOrdine dei Giornalisti della Lombardia.
Caro Presidente,
Ti scrivo a proposito dell’ ‘Aggiornamento Professionale Obbligatorio’ e dei ‘Crediti formativi’, per renderti partecipe del dibattito che si è creato in questi giorni in seno all’UNAMSI, che – ti ricordo – rappresenta una settantina di giornalisti specializzati, dell’area Salute, Sanità, Ricerca biomedica.
Dibattito cominciato la stessa mattina dell’assemblea dell’Ordine al Circolo della Stampa, dopo aver ricevuto da Letizia Gonzales (che ci legge in copia), piacevoli aperture sulla possibilità di ottenere crediti partecipando ai vari congressi internazionali di medicina; e subito dopo anche una grande delusione, avendoci lei stessa riferito che il Direttore dell’Ordine Nazionale ha imposto un sistema talmente macchinoso da vanificare nella pratica ogni cosa.
Secondo quanto ci ha riferito Gonzales, per quel signore il giornalista medico scientifico ”deve prima sottoporre all’ordine regionale il progetto, i relatori, ecc.ecc e poi l’ordine regionale provvederà ad inviare il progetto all’approvazione dell’ordine nazionale che stabilirà i crediti”.
Io mi domando, e lo domando anche a te, ”ma questo signore che fa il Direttore dell’Ordine Nazionale fa il giornalista o l’impiegato del catasto?”. Perché, lavorando in un quotidiano, sai meglio di me che solo rare volte è possibile programmare la partecipazione a un congresso con mesi di anticipo. Forse, giusto ai grandi congressi americani come quelli dell’American Heart Association o dell’American Society of Clinical Oncology, che sono i congressi a cui i grandi giornali – come il tuo – non possono non esserci. Ma nella grande maggioranza dei casi, un giornalista (magari freelance) non sa di doverci andare se non giusto un paio di settimane prima. E non ha certo il tempo per seguire quello stupido iter burocratico. E poi, vorrei anche sapere quale competenza ha, in materia, chi attribuisce i crediti, relativi a un congresso medico, a un giornalista medico-scientifico.
In ogni caso, è una cosa assurda dover fare questa trafila per ottenere dei crediti alla professione che dovrebbero essere acquisiti in maniera chiara e trasparente. Come mi scrive Cecilia Ranza, collega che da decenni segue la Salute, avendo lavorato per le principali testate italiane del settore e che oggi è Consulente Editoriale NFI Nutrition Foundation of Italy, ”Questi non sono eventi organizzati per i giornalisti, ma sono certamente occasioni imperdibili di aggiornamento professionale, soprattutto per chi opera in settori specializzati come quello medico-scientifico. Nulla come i congressi internazionali permette di ascoltare e IMPARARE. Per noi del settore medico sono queste le maggiori occasioni di aggiornamento”.
Siamo giornalisti, abituati al nostro lavoro di ricerca delle notizie e di controllo delle fonti. Esattamente come il cronista di Nera passa ore e ore a consultare i mattinali in questura, come il collega della Giudiziaria passa le mattinate in Procura e si aggiorna ai convegni della magistratura, noi cerchiamo notizie su Internet, ai mille incontri stampa e soprattutto ai Congressi internazionali: l’ultima volta che ho partecipato al Congresso della Società Europea di Cardiologia ho trasmesso all’Ansa qualcosa come sette o otto tra servizi e notizie (in tre giorni) e al termine, pur non essendo medico, ero certamente più aggiornato, in cardiologia, di un cardiologo italiano che era rimasto a casa. Per poco tempo perché, come sai, il nostro è un sapere effimero, che viene cancellato dalle nozioni apprese al congresso successivo.
Ma che cosa bisognerebbe fare per stabilire, a priori, quanti punti vale, per l’aggiornamento di un giornalista specializzato un congresso medico? Prima di tutto DOVREBBE ESSERE RESA PUBBLICA una tabella indicante i CRITERI con cui possano essere assegnati i PUNTEGGI ai vari eventi, come pure quali CARATTERISTICHE (nazionali, regionali, locali, durata, pertinenza con l’informazione giornalistica ) devono avere per ottenere l’accreditamento. Quindi esaminare l’elenco e i relativi programmi dei principali Convegni medici italiani e internazionali e stabilire, cum grano salis e un po’ di competenza in materia quanti punti valgono ai fini dell’aggiornamento professionale dei giornalisti dell’area salute.
Ti dico subito e ti prego di portarlo a conoscenza dei colleghi del Consiglio Nazionale dell’Ordine (anche di quel Direttore di cui parlava Letizia) che il Consiglio Direttivo dell’UNAMSI è perfettamente in grado di fare questo lavoro e, volentieri, metterebbe le sue competenze a disposizione dell’Ordine, integrando (lo potremmo fare a partire da subito) con una sua commissione di esperti, un’eventuale organismo centrale.
Altra cosa è invece sottoporre all’Ordine regionale e al Consiglio Nazionale i Corsi dell’UNAMSI relativi all’Aggiornamento professionale (cosa che faremo quanto prima) per sapere, anticipatamente, su quanti crediti possano contare.
Con amicizia e stima,
Francesco Brancati, Presidente UNAMSI