Test su animali. Garattini: con la legge attuale Italia multata dalla Ue, fuori da fondi europei e da investimenti internazionali

La senatrice De Biasi: “Se il ministro non propone un emendamento, lo farò io e darò battaglia per inserirlo nella legge di stabilità”. Il tema sollevato da Research4Life alla presentazione del libro ‘Il Farmaco Oscuro’, sulla vicenda del Talidomide, farmaco contro la nausea in gravidanza che proprio a causa di scarse sperimentazioni animali provocò negli anni ’50 e ’60 la nascita di oltre 20mila bambini con malformazioni

MILANO – L’Italia rischia di restare fuori da tutti gli investimenti della ricerca internazionale e anche di non poter partecipare ai fondi europei per la ricerca biomedica, oltre che essere costretta a pagare una multa plurimilionaria per la procedura di infrazione che l’Unione europea aprirà nei suoi confronti. Tutto a causa della legge del Parlamento che, sulla spinta di lobby animaliste, ha recepito in maniera penalizzante la direttiva europea sulla sperimentazione animale. “Chi può pensare infatti di investire in una ricerca italiana sulle terapie dei tumori, sapendo che da noi la legge non permette di fare sperimentazioni sugli animali?”
Parole pesanti come pietre quelle di Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ di Milano, pronunciate in occasione della presentazione dell’edizione italiana de ‘Il Farmaco Oscuro’, il libro di Rock Brinner e Trent Spephens sulla vicenda del Talidomide, farmaco che negli anni ’50 e ’60 provocò la nascita di oltre 20mila bambini con malformazioni, che ancora oggi attendono un risarcimento, a 54 anni dalla messa fuorilegge del farmaco, nel 1962. Edizione italiana a cura di Nadia Malavasi, Presidente onorario dell’Associazione Italiana Talidomidici (Tai Onlus).

Garattini: “La sperimentazione animale è insostituibile”
Il Talidomide è l’esempio lampante – ha affermato Garattini – di cosa può accadere se un farmaco non viene adeguatamente sperimentato sugli animali da laboratorio prima di essere portato alla sperimentazione clinica sull’uomo. “La sperimentazione animale – ha precisato il farmacologo – oggi è insostituibile: non possiamo sperimentare un farmaco direttamente sull’uomo. Ma negli anni ’50 per approvare un farmaco bastavano cinque ricette di primari ospedalieri. Soprattutto, non si facevano studi sulla riproduzione degli animali, che oggi in tutto il mondo civile si fanno invece regolarmente, scongiurando così tragedie come quelle causate da quel farmaco”.
Sperimentazioni – ha continuato il farmacologo – che l’Unione Europea ha regolato “con una direttiva moderna e rispettosa degli animali, ma che il Parlamento italiano ha riconosciuto solo in parte inserendo regole al di là di ogni forma di buonsenso, come il divieto di xenotrapianti, cioè la creazione e l’utilizzo di modelli animali in vivo, che sono imprescindibili per lo sviluppo di farmaci antitumorali. Ecco perché dico che questa norma impedirà qualsiasi investimento sulla ricerca italiana anticancro da parte di qualsiasi ente o azienda internazionale”.
L’incontro è stato promosso da Giuliano Grignaschi, Segretario generale di ‘Research4Life’ (cui UNAMSI ha dato il proprio patrocinio) prima piattaforma web nata per far conoscere le frontiere della ricerca biomedica e difendere la ‘sperimentazione animale’ da attacchi strumentali che non hanno nulla di scientifico “se vogliamo che la nostra ricerca rimanga competitiva e in grado di dare risposta ai problemi di salute ancora irrisolti”.
Vi ha preso parte, oltre a Garattini e a Nadia Malavasi, Presidente dell’ Associazione Italiana Talidomidici (TAI) e curatrice del libro ‘Il Farmaco oscuro’, anche Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato.

Sen.De Biasi: “Ho sollecitato il ministro a presentare un emendamento”
Proprio la senatrice, che si è battuta per l’approvazione della direttiva europea così come era formulata, ha affermato che “un Paese che abdica alla ricerca è un Paese che sceglie di restare ai margini del mondo”, e ha precisato di aver “sollecitato anche personalmente il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a presentare un emendamento in modo che si possa arrivare a una moratoria dei divieti di sperimentazione animale previsti dalla legge approvata. In caso contrario – ha detto – lo farò io e darò battaglia affinché tale emendamento venga introdotto nella legge di stabilità”.
Sollecitata da Nadia Malavasi, la senatrice De Biasi ha risposto di essere impegnata anche sul fronte della legge, già approvata alla Commissione Bilancio della Camera, per estendere il riconoscimento di un rimborso di stato ai talidomidici italiani (sono circa 450) nati tra il 1958 e il 1966, oltre quindi il limite del 1965 che finora è stato considerato, perché è stato accertato che il farmaco ha continuato a circolare in Italia anche dopo il divieto del 1962.