Come nasce un farmaco. Dalla necessità della sperimentazione animale alla farmacovigilanza

Per la prima volta giornalisti a lezione con UNAMSI, AdP-EUPATI Italia, ISS e FNSI

ROMA – Prenderà il via il prossimo 9 ottobre 2017 a Roma il corso di Formazione Professionale Continua (FPC) ‘Come nasce un farmaco. Dalla necessità della sperimentazione animale alla farmacovigilanza’, nato da un’idea dei giornalisti dell’UNAMSI (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione), insieme all’Associazione dei Pazienti (AdP-EUPATI Italia), con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e la Federazione Nazionale della Stampa (FNSI). Il corso frutterà 7 crediti formativi.Le cronache sul caso ‘Stamina’, quelle sulla presunta associazione fra le vaccinazioni pediatriche e l’autismo; e ancora, il credito attribuito (e divulgato attraverso il web) al cosiddetto ‘Metodo Hamer’ secondo cui lo sviluppo di un tumore è dovuto a un conflitto psichico, ma anche la campagna animalista sulla presunta inutilità della sperimentazione animale.
Sono tutti fatti che ci dicono sostanzialmente una cosa: in Italia c’è un grave difetto di conoscenza e di informazione sulla scienza, sulle caratteristiche del cosiddetto ‘metodo scientifico’ applicato alla ricerca, sulla Medicina basata sull’evidenza.
“Siamo lieti di ospitare nell’ambito del Corso di formazione per giornalisti – dice Walter Ricciardi Presidente dell’ISS – associazioni di informazione medico-scientifica. L’alleanza tra una stampa di qualità, infatti, e il mondo della ricerca rappresentano l’unico vero strumento per contrastare le fake news e favorire la crescita della conoscenza nella popolazione, orientando così scelte di vita salutari”.
Il fatto che tante ‘bufale’ e falsità riescano ancora a fare breccia sulla stampa quotidiana e periodica, anche quella a carattere nazionale, e in modo ancor più pericoloso sulle televisioni e sul web, evidenzia quanto sia necessario estendere il più possibile l’informazione corretta anche agli operatori dell’informazione, perché se ne rendano maggiormente conto quando trattano questi argomenti così delicati.
Queste, dunque, le premesse al corso pensato e voluto dai giornalisti insieme al mondo della ricerca biomedica che si terrà presso l’Aula Bovet dell’ISS in viale Regina Elena 299 Roma.
Qui, dopo un saluto del presidente di ISS Walter Ricciardi, esperti come Antonio Musarò (Università La Sapienza, di Roma), Stefano Marini (AICRO) e Patrizia Popoli (ISS) spiegheranno qual è il lungo e rigoroso cammino di un farmaco, dalla prima idea del ricercatore alla libera vendita in farmacia. Quindi: in che cosa consiste la fase preclinica e quali sono i criteri che consentono poi l’accesso alla fase clinica, sottolineando come i risultati non possano rimanere nei laboratori e perché la comunità scientifica si sia data la regola della pubblicazione su riviste che seguono il metodo della peer review, ovvero la revisione tra pari. Un passo necessario che serve per presentare i dati e per sottoporsi al giudizio della comunità scientifica internazionale, con rigore e trasparenza. Verranno poi illustrate le tre fasi cliniche, sull’uomo, che devono accertare se quel principio attivo è sicuro e tollerabile prima ancora che sia effettivamente efficace e quanto. E non è finita, perché poi c’è tutto il lavoro delle autorità regolatorie che fanno sì che quel principio attivo possa a tutti gli effetti essere considerato farmaco e possa arrivare alla farmacia, continuando a essere costantemente monitorato.
Nella seconda parte saranno i giornalisti scientifici, dell’UNAMSI e non, a ricordare i casi di cronaca come ‘Stamina’ e ‘Di Bella’, quelli più recenti su vaccini e autismo, senza dimenticare l’importanza della farmacovigilanza e le attuali mille insidie che incontra chi va a cercare sul Web notizie riguardanti la salute, con la presentazione del decalogo anti-bufale messo a punto proprio da UNAMSI  in collaborazione con Cipomo e sottoscritto da una quindicina di società scientifiche e già adottato da alcune importanti istituzioni ospedaliere italiane.
“Se i magistrati che chiesero l’applicazione del ‘metodo Di Bella’ in nome della libertà di cura e il relativo rimborso dal Sistema Sanitario Nazionale si fossero posti una semplice domanda: ‘dove sono stati pubblicati i dati di uno studio scientifico che ne conferma la validità?’, quel caso, così come il più recente caso Stamina, ma anche la polemica sui vaccini, non sarebbero durati che poche ore, o non sarebbero neppure sorti – afferma Francesco Brancati, Presidente di UNAMSI – Tutto dipende dalla poca conoscenza fra il pubblico dei lettori del rigore che caratterizza il Metodo scientifico applicato alla Ricerca e che consente di parlare di ‘Medicina basata sull’evidenza’. Così come manca una sufficiente conoscenza su cosa significhi pubblicare lo studio di un farmaco su riviste che seguono il metodo della peerreview. Ecco perché i giornalisti di UNAMSI – associazione che ha nel suo Statuto “la promozione di una corretta e completa divulgazione medico-scientifica” –  hanno tenuto a promuovere un corso di formazione professionale come questo. Lo scopo è far sì che ai lettori arrivi una informazione sempre più corretta e completa. In modo da essere messi in condizione di giudicare. E questo è tanto più importante quando si tratta l’argomento ‘Salute’ “.
“Spesso leggiamo titoloni sui giornali o sul web per la scoperta di una cura per una grave malattia. Anche quando si tratta di terapie ancora in fase sperimentale in laboratorio o, nei casi peggiori, di strategie senza alcuna base scientifica validata. Questa è comunicazione giornalistica che mira a suscitare clamore, a colpire l’emotività più che a dare informazioni accurate – dichiara Filippo Buccella, Presidente dell’Accademia dei Pazienti/EUPATI Italia – La disinformazione nell’ambito della salute può essere molto nociva per i pazienti e per i cittadini in generale, pensate a Stamina o ai Vaccini. Complimenti ai giornalisti che hanno deciso di approfondire insieme a noi i complessi temi della salute e della biomedicina, e tra questi è fondamentale il percorso che fa un farmaco dal laboratorio al letto del paziente”.