Per il secondo anno consecutivo, il Presidente di UNAMSI è stato chiamato a una lettura magistrale in occasione della consegna del ‘Premio Galeno Italia’, iniziativa nata in Francia negli anni ’70 e poi diffusasi in Europa e anche negli USA con lo scopo di valorizzare l’innovazione in campo farmaceutico e nella ricerca, tanto da essere considerato oggi una sorta di ‘Nobel’ del farmaco. Quest’anno il tema della relazione di Franco Marchetti ha avuto come titolo. “L’informazione medico scientifica nell’era delle fake news”. Eccone una sintesi.
MILANO – L’elenco di notizie false che circola sul web è lunghissimo tanto che si può parlare di deriva antiscientifica. Maghi e ciarlatani ci sono sempre stati ma nel passato il fenomeno era di gran lunga inferiore, spesso circoscritto; oggi la possibilità di rendere ‘virale’ un’affermazione sul web, coinvolgendo anche emotivamente centinaia di migliaia, milioni di persone, riesce a moltiplicare il numero di adesioni a quell’affermazione, a quel concetto, fino a far nascere dal nulla una comunità di fan, di ‘credenti’.Internet è uno strumento eccezionale che offre a tutti la possibilità di accedere alle informazioni ma come tutti gli strumenti dipende da come lo si usa. Per utilizzarlo al meglio è necessario che chi naviga lo faccia con senso critico.
Il problema è che non tutti coloro che lo utilizzano hanno la capacità di distinguere il vero dal falso e anche internet non lo fa; le fake news provocano apprensione, prima di venire smentite da fonti scientifiche autorevoli che convincono la maggior parte delle persone, anche se una parte non si fa convincere. In genere sono coloro che vedono dappertutto l’inganno e l’interesse, i Napalm 51 della salute secondo i quali le multinazionali del farmaco sono “il male assoluto” e hanno tutto l’interesse a vendere i vaccini a milioni di allocchi nel mondo. Secondo cui le stesse multinazionali hanno messo i bastoni fra le ruote prima a Luigi Di Bella poi a Davide Vannoni.
Se si prova a digitare ‘novax’ su google, è un attimo per approdare alla pagina del Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione. Quello che si legge è allucinante: “i vaccini contengono sostanze altamente pericolose per la loro tossicità quali mercurio, alluminio, sostanze cancerogene, virus e contaminanti”. E servirebbero solo a ingrassare Bigpharma, la quale utilizzerebbe giornali e riviste asservite al suo potere economico e politico per attentare, con i vaccini, alla salute dei più piccoli.
E siccome, nella loro antiscientificità, i cosiddetti ‘novax’ sono convinti di questo, ne hanno fatto una autentica crociata, facendo proseliti fra le persone più influenzabili. Sono diventati degli influencer” seguiti da migliaia di “follower”.
Fortunatamente restano una minoranza, ma sono talmente rumorosi che sono riusciti a farsi aprire le porte anche della politica. Il fatto che tante ‘bufale’ e falsità riescano ancora a fare proseliti sul Web, e talvolta su giornali e Tv, evidenzia quanto sia necessario estendere il più possibile l’informazione corretta, perché tutti possano rendersi maggiormente conto di quanto sia importante la verità scientifica quando trattano questi argomenti così delicati.
È necessario, ad esempio, che tutti conoscano qual è il lungo e rigoroso cammino di un farmaco, o di un vaccino, dalla prima idea del ricercatore fino alla libera vendita in farmacia. Perché tutto dipende dalla poca conoscenza fra il pubblico dei lettori del rigore che caratterizza il ‘Metodo scientifico applicato alla Ricerca’ e che consente di parlare di ‘Medicina basata sull’evidenza’.
Considerato che, secondo un’indagine Censis, almeno un italiano su 3 naviga in rete per ottenere informazioni sulla salute e che quasi la metà del campione (il 44%) si affida alla prima pagina proposta dai motori di ricerca senza preoccuparsi dell’attendibilità delle fonti, come UNAMSI abbiamo cercato di dare il nostro contributo per aiutare chi si mette a cercare informazioni di salute sul web a capire se ciò che sta leggendo è scientificamente valido o, viceversa, è fuorviante o addirittura falso. Per questo abbiamo elaborato un ‘Decalogo’ (facilmente reperibile sul nostro sito ‘unamsi@libero.it’ cliccando in homepage sulla tendina ‘Iniziative’ in alto a sinistra) che stimoli il lettore a una ‘lettura critica’ dei siti in cui inevitabilmente incappa cercando sul web, attraverso un motore di ricerca, informazioni su un problema di salute.