Fondamentale biopsia per diagnosi miocardite fulminante

Studio dei ricercatori del De Gasperis Cardio Center dell’Ospedale di Niguarda, illustrato a un gruppo di giornalisti UNAMSI in un Tour organizzato con i vertici dell’Ospedale milanese. Dalla Cardiologia all’Unità spinale, alla Riabilitazione equestre. L’iniziativa in occasione dell’80/o anniversario del Niguarda MILANO – La biopsia cardiaca può essere fondamentale per diagnosticare tempestivamente la miocardite fulminante e avviare prima possibile il paziente a un trattamento adeguato. Lo dimostra uno studio coordinato dai ricercatori del ‘De Gasperis Cardio Center’ dell’Ospedale milanese di Niguarda, appena pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology (JACC), illustrato a una ventina di giornalisti UNAMSI in visita alle strutture di questo grande ospedale pubblico di riferimento nazionale in occasione delle iniziative promosse per l’ottantesimo anniversario della sua fondazione.

La visita, promossa e organizzata da UNAMSI insieme con i vertici del Niguarda, ha interessato, oltre ai temi della cardiologia, alcuni fra i reparti di punta di questa autentica cittadella della salute dove lavorano oltre 4100 operatori, di cui circa 750 medici e oltre 2000 tra infermieri, ostetriche, tecnici sanitari e della riabilitazione.

Medici che spesso vestono anche i panni del ricercatore, come dimostra lo studio sulla miocardite fulminante, illustrato da Enrico Ammirati, della Cardiologia 2. Ricerca che ha visto la partecipazione di 220 pazienti con età media di 42 anni e ha analizzato i dati provenienti da 16 ospedali in Italia, negli Stati Uniti e in Giappone.

Miocardite fulminante, causa 3-12% delle morti improvvise tra gli atleti

La miocardite – spiega Ammirati – è una infiammazione acuta del cuore, la maggior parte delle volte causata da un virus, che colpisce soprattutto persone giovani (età media 40 anni) con una prevalenza tra le donne del 40%. E’ ritenuta causa del 3-12% delle morti improvvise tra gli atleti, e del 10% delle morti improvvise dei giovani sotto i 35 anni di età. Il problema è che questa malattia si manifesta (oltre che con febbre, stanchezza, pressione bassa) il più delle volte con un dolore toracico che può simulare un infarto.

Secondo Ammirati, non ci sono dati chiari sull’incidenza della malattia, ma si può dire che esportata in tutto il mondo circa la metà del numero dei casi di dolore toracico, sotto i 30 anni di età, può essere riconducibile a miocardite. E siccome la sua evoluzione nei casi gravi è rapidissima, è molto importante poterla individuare subito. “Lo studio ha dimostrato che con la biopsia (eseguibile inserendo una sonda dall’arteria giugulare interna fino alle cavità cardiache, ndr) è possibile individuare la patologia – conclude il ricercatore – e affrontare le forme più gravi. Questo perché l’esame istologico può rivelare le ‘miocarditi gigantocellulari’ rispetto alle forme relativamente meno gravi. In questo modo è possibile inserire il paziente nel sottogruppo ad altissimo rischio, per trattarlo adeguatamente”.

Il De Gasperis Cardio Center è Centro di riferimento regionale e nazionale per una quindicina di interventi super specialistici: dal trapianto cardiaco ai tumori del cuore, dall’imaging cardiaco avanzato al trattamento delle cardiopatie congenite, dall’aritmologia interventistica alla diagnosi e cura dell’ipertensione arteriosa.

Tecnica per individuare zone epilettogene e Trapianto isole pancreatiche

Dopo la cardiologia, il tour giornalistico ha toccato gli altri servizi di punta del Niguarda: i colleghi hanno avuto modo di ascoltare Francesco Cardinale, Neurochirurgo, che ha contributo a esportare nel mondo la stereoelettroencelografia (Seeg), tecnica che individua nel cervello i focolai di origine delle crisi epilettiche e fa in modo che il successivo intervento chirurgico riesca a liberare dall’epilessia circa il 70% dei pazienti.

E poi Giovanni Sesana e Federico Bertuzzi, a capo di Centri di riferimento italiani per prelievo/lavorazione/distribuzione di tessuto cutaneo e lavorazione/distribuzione di tessuto pancreatico utile in specifici casi di diabete: è questo il ‘trapianto di isole pancreatiche’ (autotrapianto o da donatore) che, innestate nel fegato, sono deputare alla produzione di insulina.

Chirurgia robotica per tumore alla prostata e Unità spinale

L’urologo Massimo Bocciardi ha poi illustrato la messa a punto di una tecnica di chirurgia robotica conservativa in caso di tumore della prostata. Tecnica esportata in tutto il mondo che riduce i casi di incontinenza urinaria e migliora anche l’impatto sulla sessualità.

Michele Spinella, Direttore dell’Unità spinale, struttura di eccellenza nel Paese, ha condotto i colleghi nei locali di questa struttura di eccellenza nel Paese, dotata di palestre, piscina, mini-pista di atletica, con macchinari d’avanguardia per la riabilitazione neuro-motoria. Unità da cui sono usciti molti fra gli atleti che hanno poi dato lustro all’Italia nelle attività paralimpiche, dalla scherma al nuoto, all’atletica.

Psichiatria e Oncologia

E poi Mauro Percudani e Alberto Zanobio, Psichiatri, hanno parlato del Progetto Setola, unico in Italia: un percorso preventivo per i figli di persone con disturbi mentali. E Salvatore Siena, Oncologo, inventore con il suo team della ‘biopsia liquida’ per i tumori del colon retto e scopritore di un oncogene (HER-2) potenziale bersaglio terapeutico di una terapia per lo stesso tipo di per il cancro, oggi standard di cura nelle linee-guida americane.

Il Centro di Riabilitazione equestre

Infine, i giornalisti UNAMSI sono stati accompagnati nel centro di riabilitazione equestre ‘Vittorio Di Capua’, per la riabilitazione di bambini con disabilità psichica e neuromotoria. Centro attivo dal 1981 che attualmente ha raggiunto le dimensioni di 7750 metri quadri di superficie ed è dotato di scuderia, campo coperto e scoperto, oltre naturalmente a un ambulatorio medico, laboratorio polifunzionale e altri servizi. Il centro segue circa 100 piccoli pazienti (tra i 18 mesi e i 12 anni) ogni anno attraverso percorsi terapeutici personalizzati, per la cura di diversi problemi, dai distubi dello spettro autistico alle paralisi cerebrali, alle malattie neuromuscolari.

E’ stata una ‘panoramica’ molto interessante, dalla quale i colleghi hanno tratto informazioni preziose per il loro lavoro. Una opportunità professionale di prim’ordine per i giornalisti UNAMSI, ottenuta grazie alla sensibilità ‘giornalistica’ del Direttore generale di Niguarda, Marco Bosio, e alla disponibilità di Maria Grazia Parrillo, Referente comunicazione e Relazioni esterne.