Animato "Processo alla vaccinazione influenzale" a Milano, promosso da Unamsi, l’Unione nazionale medico scientifica di informazione. Sì, perché i Governi europei hanno pagato caro il conto alle case farmaceutiche. Era necessario? Pare di sì, come tutela contro il potenziale rischio di pandemia, anche se, lo scorso anno, il vaccino per la "Nuova influenza" è arrivato troppo tardi. "Si è trattato di un virus – ha detto la virologa Ilaria Capua – di cui all’inizio nessuno avrebbe potuto conoscere comportamento né carica virale, ma che nei primi mesi ha messo a letto gran parte dei bambini delle elementari. Se invece che i bambini avesse preso di mira la fascia tra 25 e 40 anni con la stessa contagiosità, avrebbe fermato l’intero Paese. E ora possiamo solo dire: per fortuna è andata così!".
"Sono i malati cronici a rischiare di più dall’influenza: il Sistema sanitario nazionale potrebbe chiamarli direttamente per lettera invitandoli a vaccinarsi". Lo ha proposto Giampiero Carosi, docente di Malattie infettive all’Università di Brescia al "Processo alla vaccinazione contro l’influenza".
La proposta del docente bresciano è stata apprezzata da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, secondo cui "la cosa è fattibile, visto che l’esenzione del ticket per patologie, consente già alle Regioni che l’hanno attuata di avere un elenco di persone affette da malattie croniche (cardiopatici, bronchitici) cui inviare la sollecitazione a vaccinarsi contro l’influenza".
Anche la spesa, secondo Ippolito, trova giustificazione: i costi di una stagione influenzale, secondo il direttore dello Spallanzani, "ammontano in Italia a 500 milioni l’anno, cui si aggiungono giornate lavorative perse per 900 milioni. Sono cifre che da sole mostrano che vale la pena spendere 200 milioni di euro per il vaccino, anche aspettandoci una copertura al 50%".
E Carosi: "Quando mi vaccino non proteggo solo me stesso, ma contribuisco anche a limitare la diffusione del virus. Per questo la responsabilità morale di medici e infermieri che non si vaccinano è enorme". Oltretutto – ha concluso Capua – il vaccino è sicuro per tutti. Quello nuovo, trivalente, contiene quest’anno anche il ceppo A H1N1. Tutti dovrebbero vaccinarsi, anche se è importante lo facciano soprattutto i soggetti a rischio".
Maurizio Maria Fossati