Ambiente e Tumori. Antonio Giordano, le ‘terre dei fuochi’ sono anche al Nord

Autore, con il giornalista Paolo Chiariello del libro-denuncia ‘Monnezza di Stato’, il famoso oncologo napoletano, cui l’UNAMSI ha conferito Premio ‘Grande Ippocrate 2012’, ha annunciato studi sull’incremento dei tumori legati all’inquinamento ambientale anche in Lombardia, Piemonte e Veneto

MILANO – Non c’è solo quella in provincia di Napoli e di Caserta. Di ‘terre dei fuochi’ ce ne sono altre in Italia, in particolare al Nord. Parola di Antonio Giordano, l’oncologo napoletano fondatore e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia, autore con il giornalista Paolo Chiariello del libro del libro ‘Monnezza di Stato – Le terre dei fuochi nell’Italia dei veleni’.
La denuncia di Giordano si basa sui risultati preliminari di nuovi studi sull’aumento dei casi di tumore, soprattutto pediatrici, collegati all’inquinamento dell’ambiente. E non più in Campania, ma questa volta al Nord, in regioni come Lombardia, Piemonte, Veneto e non solo.
“Il modello Campania – afferma lo scienziato, docente di Anatomia ed Istologia Patologica dell’Università di Siena, a cui l’UNAMSI ha conferito il Premio ‘Grande Ippocrate’ nel 2012, prima del dilagare dei suoi dati sulla ‘terra dei fuochi’ – emerge anche in altre regioni italiane, legato anche qui a fattori ambientali conseguenti allo sversamento di rifiuti tossici. In Lombardia – precisa lo scienziato, autore di oltre 400 lavori scientifici sulle più importanti riviste internazionali – vi è in particolare la presenza di molte industrie chimiche che producono sostanze dannose sia per chi vi lavora che per gli abitanti. E a Brescia e provincia si sta verificando un problema simile a quello del napoletano, anche se non c’è stato lo stesso modello di denuncia applicato in Campania, studiato con la ricerca indipendente, il giornalismo di inchiesta, la Chiesa, gli attivisti”.
“I dati preliminari dei nostri studi – continua Giordano – sono preoccupanti, e quelli definitivi sull’incremento dei tumori pediatrici, ma anche dell’adulto, dimostreranno tutta la gravità del problema. In Lombardia, ma anche in Piemonte e in Veneto. E non solo”.
‘Monnezza di Stato’ (Minerva Edizioni, pp.184, 15 euro), è un libro che coniuga la scienza con la cronaca e documenta con dati scientifici relativi a studi pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche internazionali, ma anche con atti giudiziari, sentenze e inchieste sul traffico di rifiuti tossici, il patto scellerato siglato tra una camorra imprenditrice e uno Stato rappresentato da uomini in odore di mafia o per mafia condannati. Per questo il titolo è ‘Monnezza di Stato’.
Significativo che la prefazione sia del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, che raccolse “per primo, nel 1992, le rivelazioni di Nunzio Perrella, boss del rione Traiano… che aveva compreso che ‘la monnezza è oro’, abbandonando i traffici di droga per quelli parimenti lucrosi ma molto meno rischiosi di rifiuti, dichiarazioni che aprirono scenari criminali fino ad allora incogniti”.
E nel volume, se Chiariello si occupa più della parte di cronaca nera, giudiziaria, sociale, Giordano documenta (studio pubblicato su ‘Cancer Biology & Therapy’) in prima persona l’incremento dei casi di tumore: “l’aumento delle morti per cancro – in Campania (il 22% in più: +9,2% per gli uomini e +12,4% per le donne) e delle malformazioni congenite, soprattutto urogenitali e del sistema nervoso: 82% in più per le prime e 84% per le seconde, rispetto ai valori normali”.
E ancora: patologie che “si sono registrate nelle zone dove la gestione dello smaltimento dell’immondizia ha fallito e il traffico illegale di sostanze tossiche è stato ampiamente documentato. I dati raccolti in questo studio…dimostrano chiaramente che i decessi per tumore (carcinomi della mammella, epatocarcinomi, tumori del colon) sono in eccesso rispetto ai dati previsti e la causa è lo sversamento illegale di rifiuti tossici”.