“A caccia di salute sul Web”: il cronista torna a scuola, ma senza crediti

Grande successo per due corsi UNAMSI gratuiti all’Istituto ‘Mario Negri’: come controllare le ‘fonti’ con pubmed.gov e come interpretare i dati statistici degli studi clinici. E’ vera formazione per il giornalista medico-scientifico, ma l’ Ordine dei Giornalisti non concede crediti se la gratuità è garantita da un’azienda, anche se non coinvolta nel programma

MILANO – Si è conclusa tra gli applausi dei partecipanti, sabato 11 aprile, ‘A caccia di Salute sul Web’, giornata di formazione giornalistica ideata, promossa e organizzata da UNAMSI, tenutasi all’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ di Milano.
Due i corsi in programma: al mattino “Reperire, valutare l’informazione medico-scientifica:
PubMed”; al pomeriggio “Reperire, valutare l’informazione medico-scientifica: strumenti (statistici) per interpretare i risultati”. Docente: Eugenio Santoro, epidemiologo, Responsabile del Laboratorio di Informatica Medica del ‘Mario Negri’.
Due corsi veri, anche se non hanno generato Crediti Formativi, negati dall’Ordine dei Giornalisti. Il Consiglio direttivo UNAMSI ha però deciso di proporli ugualmente agli associati e ai colleghi del settore (con 20 posti a disposizione), in considerazione del fatto che si trattava di una seria, indispensabile formazione per chi svolge l’attività di giornalista nei settori della Sanità, Salute, Ricerca biomedica.
Perché saper usare www.pubmed.gov è importantissimo per poter controllare direttamente sugli studi scientifici (o sui loro abstract) le notizie riguardanti i nuovi farmaci o le terapie che le case farmaceutiche ci presentano nelle innumerevoli conferenze stampa cui siamo invitati. I risultati di efficacia, gli effetti collaterali sono effettivamente quelli descritti? Il giornalista ha il dovere di essere certo dei dati che poi riferisce al pubblico dei lettori. Il controllo delle fonti è dunque alla base del nostro lavoro.
Ed è anche professionalmente (e deontologicamente) pagante poter approfondire certi concetti di statistica medica per saper interpretare al meglio i dati statistici presenti negli studi clinici: quando un dato di efficacia è statisticamente significativo? Che cos’è un ‘intervallo di confidenza’? Nel confronto fra due farmaci, è più corretto citare il ‘rischio relativo’ o il ‘rischio assoluto’? A chi ci presenta un farmaco ‘innovativo’ può far comodo giocare su queste differenze. Ma un giornalista accorto e competente può accorgersene.
I colleghi che hanno partecipato ai due corsi sono tornati a studiare, magari hanno anche fatto fatica ad addentrarsi, sotto la guida di Santoro, in una materia molto tecnica come la statistica medica, ma alla fine hanno espresso la loro soddisfazione per una giornata che li ha arricchiti professionalmente. E hanno pubblicamente ringraziato l’UNAMSI per aver offerto loro questa opportunità.
Il ringraziamento va anche anche alla ‘Lilly’, la multinazionale che, con il finanziamento del corso (andato direttamente al docente e al ‘Mario Negri’, senza che UNAMSI facesse da intermediario) ne ha reso possibile la gratuità. Senza il suo sostegno, l’UNAMSI non avrebbe potuto organizzarla, a meno di un contributo oneroso da parte di ciascun partecipante.

Ma l’Ordine dei Giornalisti dice ‘NO’

Cosa singolare, il nostro Ordine dei Giornalisti non ha fatto una piega davanti al programma che gli è stato presentato da UNAMSI per ottenerne l’accredito quale ‘corso di aggiornamento professionale’: ha detto semplicemente “NO” (comunicazione arrivata il 15 gennaio scorso dal Presidente lombardo Gabriele Dossena) a causa della presenza di uno sponsor, ancorché non coinvolto né nell’organizzazione, né nel programma. Non posso non chiedermi in base a quale principio realistico, due veri corsi di formazione come quelli di sabato scorso siano stati negati ai giornalisti italiani iscritti all’Ordine che si occupano di un delicatissimo settore come quello della Salute. Corsi con peculiarità tecniche e deontologiche importantissime, che non trovano eguali nel panorama delle proposte che compaiono sulla piattaforma SIGeF.

Francesco Brancati