Promossa da UNAMSI la tavola rotonda ‘Sole sì, Sole no: nemico della pelle, amico delle ossa, ma anche del cuore e delle persone diabetiche’

Il sole è stato promosso a pieni voti – ovviamente evitando gli eccessi – nella tavola rotonda organizzata a Milano dall’Unamsi (l’Unione nazionale medico scientifica d’informazione).
Ma non solo. Nel corso dell’incontro è emersa anche una novità a dir poco "rivoluzionaria": l’esposizione moderata ai raggi solari farebbe bene anche ai pazienti ai quali è stato asportato un melanoma. E questo poiché la vitamina D aiuterebbe a prevenire le recidive. Si sfata quindi quella che sembrava essere un’indicazione perentoria ("niente più sole!") per le persone colpite da un tumore della pelle.
"Stiamo studiando – spiega Alessandro Testori, responsabile dell’Unità melanoma dello Ieo (Istituto oncologico europeo) di Milano – l’effetto benefico che alti livelli di vitamina D possono dare nella prevenzione di recidive di melanoma e di altri tumori solidi. Può sembrare un controsenso, ma dopo la diagnosi di melanoma potremmo arrivare a suggerire ai pazienti di esporsi al sole in modo ragionevolmente frequente".
E che il sole sia "amico" di numerosi altri tessuti è risaputo: stimola, infatti, la sintesi della vitamina D che favorisce la mineralizzazione delle ossa e contrasta l’osteoporosi. "La vitamina D svolge numerose funzioni importanti nell’organismo – afferma Andrea Giustina, direttore del servizio endocrinologia degli Spedali civili di Brescia – e il suo buon livello nell’organismo è fondamentale per il migliore funzionamento del sistema cardiovascolare e per l’equilibrio del sistema immunitario".

Maurizio Fossati