IL MICROBIOTA NEL CONTROLLO DEL PESO

Scritto da Silvia Soligon il primo manuale per medici e nutrizionisti MILANO – Il microbiota intestinale umano è responsabile del 4,5% della variazione dell’indice di massa corporea. Un dato che mostra come la popolazione dei microrganismi intestinali sia strettamente correlata a obesità e sovrappeso. Intraprendere però azioni mirate sui microbi intestinali per il controllo del peso non è così semplice. Ecco perché Silvia Soligon, nutrizionista e giornalista scientifica socia di UNAMSI, ha scritto “Il microbiota nel controllo del peso”, una guida basata sulle evidenze scientifiche pensata per medici e nutrizionisti.
Edito da ‘Clorofilla – editoria scientifica’ e in vendita su ‘microbioma.it’ (portale di aggiornamento scientifico su microbioma e probiotici), il manuale è il primo di una serie di volumi dedicati ai risvolti pratici e clinici delle conoscenze sulle funzioni della flora intestinale.
Il contributo del miocrobiota al sovrappeso – scrive Silvia Soligon – dipende da diversi fenomeni: da un lato, i batteri intestinali aumentano le energie ricavate dal cibo; dall’altro, le sostanze da essi prodotte promuovono lo sviluppo di cellule adipose e inibiscono la degradazione dei grassi. Ma non solo, il microbiota intestinale può anche controllare i livelli di ormoni e di altre molecole che regolano appetito e sazietà. E come se non bastasse, può influenzare i livelli di infiammazione e gli indicatori del benessere cardiometabolico, come le concentrazioni di colesterolo e di trigliceridi e l’attività dell’insulina. Agire su questa popolazione può quindi aiutare a gestire non solo l’eccesso di peso, ma anche le sue conseguenze. Non bisogna infatti dimenticare che il tessuto adiposo non è solo un deposito per il grasso di troppo, ma anche una fonte di sostanze in grado di influenzare metabolismo, sistema immunitario e infiammazione anche negli organi circostanti.
Il microbiota e l’eccesso di peso
Il contributo del microbiota intestinale umano all’ aumento di peso – spiega Soligon – dipende da diversi fenomeni: da un lato, i batteri intestinali aumentano le energie ricavate dal cibo; dall’altro, le sostanze da essi prodotte promuovono lo sviluppo di adipociti maturi e inibiscono la degradazione dei grassi. Ma non solo, il microbiota intestinale può anche controllare i livelli di ormoni e di altre molecole che regolano appetito e sazietà. E come se non bastasse, i microbi che vivono nell’intestino possono influenzare i livelli di infiammazione e gli indicatori del benessere cardiometabolico, come le concentrazioni di colesterolo e di trigliceridi e l’attività dell’insulina. Agire su questa popolazione può quindi aiutare a gestire non solo l’eccesso di peso, ma anche le sue conseguenze.
Interventi mirati per risultati specifici
Partendo dalla definizione delle situazioni in cui il grasso corporeo rappresenta un pericolo per la salute cardiometabolica, il manuale si addentra anche nelle strategie per ridurre l’eccesso di peso, spiegando perché anche agire sul microbiota può essere utile. Passa quindi a descrivere le funzioni della popolazione di microbi che vive nell’intestino, concentrandosi in particolare sul suo ruolo nell’alimentazione umana e su come riesca a influenzare i fattori di rischio cardiometabolico e le complicanze dell’eccesso di peso. Infine, descrive i possibili approcci attraverso cui agire sul microbiota, offrendo anche qualche esempio pratico. “Certo, pensare di dimagrire agendo solamente sulla propria flora batterica non è realistico – conclude l’autrice – ma accorgimenti mirati all’ottimizzazione della sua composizione possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati: l’assunzione di fibre, probiotici o prebiotici è una strategia potenzialmente efficace, ma non tutte le fibre, né tutti i probiotici o prebiotici si equivalgono nei loro effetti”. Per questo il manuale riassume informazioni utili per la scelta del ceppo di probiotico, del tipo di fibra o del prebiotico più adatto al caso specifico, basandosi sui dati pubblicati nella letteratura scientifica.