Una due-giorni di Formazione Professionale Continua per i giornalisti UNAMSI all’Istituto Firc di Oncologia Molecolare (IFOM) di Milano, culminata con il coinvolgimento nell’attività di laboratorio volta all’estrazione del proprio DNA da cellule della mucosa boccale
MILANO – Due mattinate da ricordare (e da scrivere!) quelle del 12 e 13 ottobre per i giornalisti dell’UNAMSI. Hanno preso parte al Corso di Formazione Continua (FPC) organizzato da IFOM e UNAMSI, gratuito e aperto a tutti i colleghi, con la registrazione dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia che ha attribuito tre crediti a ciascuna mattinata.
Il titolo recitava “Ricerche di frontiera sullo studio e la cura dei tumori”. In realtà i colleghi hanno potuto ascoltare spiegazioni illuminanti sull’oncologia molecolare, con Marco Foiani (direttore scientifico di IFOM), quindi Valter Longo ha spiegato come è arrivato a formulare la una “Dieta mima-digiuno” nell’ambito dei suoi studi alla “Ricerca della longevità”. Giorgio Scita ha raccontato come le cellule tumorali migrano negli altri tessuti dell’organismo, calamitando l’attenzione con diapositive suggestive, nella sua relazione “Metastasi: cellule come stormi di uccelli” .
La seconda mattinata ha visto Elisabetta Dejana parlare di trattamenti anti-angiogenesi e della sua battaglia per far rimettere in produzione un vecchio antitumorale che lei aveva scoperto avere efficacia contro una grave patologia dei vasi del cervello, prima causa di emorragie cerebrali nei bambini. E ancora, Vincenzo Costanzo ha spiegato che cosa accade nell’organismo quando nel DNA manca o è mutato il gene BRCA1 oppure il BRCA2, che sono geni associati al cancro del seno e dell’ovaio, oppure quando si rompe il centromero, che è l’incrocio fra i bracci del cromosoma, ed è all’origine della Sindrome di Down. Infine Angela Bachi ha spiegato cosa c’è a valle della genomica, cioè la proteomica, le proteine e le loro modificazioni.
Ma per i giornalisti dell’UNAMSI (due di essi ritratti nella foto) c’è stata una ‘coda’ alle due mattinate di aggiornamento: la partecipazione a un’attività di laboratorio dell’IFOM. Sotto la guida di Assunta Croce, responsabile del programma “YouScientist” che ogni anno viene proposto agli studenti delle scuole milanesi, e della sua assistente Chiara Fazio, hanno estratto il proprio Dna dalla mucosa della bocca. Hanno imparato a maneggiare pipette, puntali, provette, portaprovette… Con l’aiuto di spazzolini citologici hanno raccolto alcune cellule dall’interno della propria guancia e le hanno messe a contatto con una soluzione di lisi cellulare. Hanno centrifugato, rimosso il liquido e aggiunto una soluzione in grado di rompere la membrana nucleare, liberando il DNA. Quindi lo hanno purificato eliminando le proteine presenti, ottenendo infine in provetta una soluzione di alcol contenente appunto il codice genetico visibile in fiocchi biancastri. Un gioco (solo un gioco!), ma divertente e anche interessante se guardato dal punto di vista di chi scrive abitualmente di ricerca e di DNA, senza averlo mai visto…