ROMA – “Le fake news sono pericolose poiché possono provocare la morte dei pazienti. Esse sono inoltre un veicolo di ignoranza nella popolazione che ci fa tornare indietro di centinaia di anni. Occorre combattere questo fenomeno con un’informazione libera ma autorevole e certificata”. Lo ha detto la senatrice Patrizia Bisinella lo scorso 20 dicembre in una interrogazione parlamentare alle ministre Beatrice Lorenzin (Salute) e Valeria Fedeli (Istruzione, Università, Ricerca), in cui è stato citato anche il Decalogo UNAMSI ‘Navigare in Sicurezza’, quale contributo autorevole alla lotta contro le false notizie in tema di salute e ricerca biomedica.
Bisinella ha in particolare chiesto di sapere quali misure le due ministre intendano adottare per impedire la proliferazione delle fake news in campo sanitario; se la questione delle fake news in campo scientifico possa entrare a far parte dei programmi di scuola media e superiore al fine di dotare i giovani di strumenti culturali validi per riconoscere questo tipo di notizie; se, infine, la ministra della Salute ritenga legittimo e realizzabile l’approccio suggerito dall’accordo di legislatura di Salute Donna Onlus e delle altre associazioni pazienti per il progetto sulla tutela dei pazienti onco-ematologici.
E per sostenere queste richieste ha ricordato come “la diffusione delle fake news nell’ambito della salute abbia assunto negli ultimi anni una dimensione imponente”, citando esempi come “il caso Stamina per il trattamento di gravi malattie neurodegenerative, il metodo Hamer per la cura del cancro basato sulla demonizzazione della chemioterapia, come illustrato dalla giornalista Cinzia Testa (dell’UNAMSI, ndr) in un articolo pubblicato su Donna Moderna”. E ancora: l’associazione dei vaccini all’autismo e altre notizie di questo genere “che hanno generato su chi ne ha subito l’impatto effetti molto negativi e, in alcuni casi, purtroppo molto gravi fino a provocarne la morte”.
In particolare la senatrice ha ricordato che l’UNAMSI, “che raggruppa i più accreditati giornalisti medico-scientifici italiani, ha stilato un decalogo a cui i professionisti dei media e gli utenti dovrebbero ispirarsi per selezionare e dare credito alle notizie tratte dai siti web; Il decalogo chiamato “Salute in Internet” (http://unamsi.it/salute-internet-un-decalogo-salvarsi-dalle-bufale/ ) – ha continuato Bisinella – è stato condiviso in numerosi convegni e corsi di aggiornamento per giornalisti dal Presidente dell’UNAMSI Francesco Brancati”.
Infine, Patrizia Bisinella ha ricordato l’ultimo punto dell’accordo di legislatura “La Salute un bene da difendere, un diritto da promuovere”, coordinato dall’associazione di pazienti Salute Donna Onlus e finalizzato a migliorare la presa in carico e la cura dei pazienti oncologici”, in cui si parla “dell’impegno delle parti contraenti a lavorare con il Ministero della Salute, attraverso l’Istituto Superiore di Sanità, con le società scientifiche e le aziende globali del web per combattere il fenomeno delle fake news sul cancro e diffondere un’informazione ai pazienti certificata alla luce delle conoscenze scientifiche validate a tutela della salute dei pazienti”.
